La Caritas Romana (ca. 1650), Artemisia Gentileschi

L’11 dicembre raccontiamo la storia del recupero di Caritas Romana di Artemisia Gentileschi, un capolavoro seicentesco che ha rischiato di essere sottratto per sempre al patrimonio culturale italiano.

Fonte: The Journal of Cultural Heritage Crime (www.journalchc.com)

Il dipinto intitolato Caritas Romana, parte dell’eredità del Conte Giangirolamo II Acquaviva, era custodito presso il Castello Marchione di Conversano, Bari, e fu commissionato ad Artemisia Gentileschi intorno alla metà del XVII secolo dal Conte Acquaviva. L’opera raffigura la commovente storia di Cimone e Pero, narrata da Valerio Massimo nel Factorum et dictorum memorabilium libri IX, ed era un fiore all’occhiello della collezione Acquaviva. Come raccontato dal The Journal of Cultural Heritage Crime, tuttavia, nel 2019, i proprietari privati ne dissimularono l’attribuzione e l’importanza storica, ottenendo un attestato di libera circolazione dal Ministero della Cultura. Questo documento, rilasciato su dichiarazioni mendaci, permise l’illecita esportazione dell’opera in Austria, dove fu messa in vendita presso una prestigiosa casa d’aste, rischiando di essere definitivamente sottratta al patrimonio culturale nazionale.

Nei primi mesi del 2020, il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Bari, sotto la direzione della Procura locale, avviò un’indagine per impedire la dispersione del dipinto, seguendo il destino di un’altra opera di Gentileschi venduta all’asta per €2 milioni. Accertata la falsità delle dichiarazioni, le autorità italiane annullarono l’autorizzazione all’esportazione e dichiararono l’opera di eccezionale interesse culturale, vietandone la circolazione.

Nonostante l’ordine di rimpatrio, i proprietari non si adeguarono, portando a ulteriori azioni investigative. Grazie a un Ordine Europeo di Indagine (OEI) e a un provvedimento di freezing secondo il Regolamento UE 1805/2018, il TPC rintracciò il dipinto presso la casa d’aste a Vienna. Con la collaborazione della polizia austriaca e il coordinamento giudiziario di Eurojust, l’opera fu sequestrata e rimpatriata, sventando il meccanismo speculativo che mirava a sottrarla al controllo statale.

Determinante è stato il supporto dell’Ambasciata Italiana in Austria, che ha garantito la conservazione dell’opera durante le procedure di rimpatrio. Una volta in Italia, il dipinto sarà sottoposto a verifiche tecniche condotte dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, in sinergia con istituti specialistici.

Valutata oltre €2 milioni, Caritas Romana non rappresenta solo un capolavoro dell’arte barocca, ma anche la forza del sistema di tutela del patrimonio culturale italiano. Il suo recupero testimonia la dedizione e la vigilanza delle autorità italiane contro il traffico illecito e la speculazione sui beni culturali nazionali.


The painting named Caritas Romana, part of the legacy of Count Giangirolamo II Acquaviva, once adorned the halls of Castello Marchione in Conversano, Bari, and, was commissioned to Artemisia Gentileschi around the mid-1600s by Count Acquaviva. The work depicts the poignant story of Cimone and Pero, as narrated by Valerio Massimo in Factorum et dictorum memorabilium libri IX, and was a prized piece of the Acquaviva collection. However, as accounted by The Journal of Cultural Heritage Crime, in 2019, private owners deceptively downplayed the painting’s attribution and historical significance, securing a free circulation certificate from Italy’s Ministry of Culture. This certificate, based on false declarations, enabled the artwork’s illegal export to Austria, where it was listed for sale at a prominent auction house, threatening to sever its connection to Italian heritage forever.

In early 2020, the Carabinieri Command for the Protection of Cultural Heritage (TPC) in Bari, under the direction of the local Prosecutor’s Office, initiated an investigation to prevent the painting from following the fate of another Gentileschi work sold for €2 million at the same auction house. Upon uncovering the deception, Italian authorities swiftly annulled the export authorization and declared the painting of exceptional cultural interest, barring its further circulation.

Despite a repatriation order, the private owners failed to comply, prompting further investigative actions. Utilizing an European Investigation Order (EIO) and a freezing measure under EU Regulation 1805/2018, the TPC located the painting at the auction house in Vienna. With the collaboration of Austrian police and the judicial coordination of Eurojust, the artwork was seized and repatriated, effectively dismantling the speculative mechanism that sought to alienate the masterpiece from state control.

The Italian Embassy in Austria played a pivotal role in ensuring the preservation of the artwork during the repatriation process. Upon its return, the painting will undergo technical verifications conducted by the Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio for the metropolitan city of Bari in collaboration with specialist institutes.

This Caritas Romana, valued at over €2 million, represents not just a stunning piece of artistic achievement but also the resilience of Italy’s cultural heritage protections. Its recovery underscores the vigilance and dedication of Italian authorities in safeguarding national treasures from illicit trafficking and speculative exploitation.